Io.Bio un agribistrot in città, il nuovo concept del cibo genuino

Agribistrot IoBio

(di Angela Sciortino) Perfetto per chi vuole fuggire dal caos cittadino senza allontanarsene davvero. Io.Bio è la prima fattoria in città dove a Palermo si può fare colazione o vedersi per un brunch o per un pranzo informale.

Una trentina di posti in un locale fuori mano, ma non troppo. Non è in centro storico, ma si trova poco distante da una delle mete più gettonate dai turisti: le Catacombe dei Cappuccini.

Marco Piraino
Marco Piraino

Io.Bio, l’innovativo concept di fattoria urbana, aperto nel novembre 2018, è nato da un’idea di Marco Piraino, l’eclettico “chef errante” cresciuto nella scuderia del maestro Peppe Giuffrè, che da lui ha mutuato e sposato, facendola propria, la voglia di portare in giro la sicilianità per raccontare con orgoglio la propria terra nel mondo.

Potremmo definire Io.Bio un moderno agri-bistrot dove si può essere facilmente catapultati in una “dimensione parallela” che trasmette immediata serenità. La parte più affascinante del locale è la piccola fattoria annessa con un orto ben ordinato (protetto dall’invadenza dei piccioni e dei colombacci), gallinelle libere di razzolare, conigli, caprette tibetane, tacchini, oche, pavoni, fagiani e faraone. 

Una fattoria didattica in miniatura (mezzo ettaro in tutto) dove i bambini possono fare la conoscenza con gli animali di bassa corte e con le piante dell’orto. E dove gli adulti possono ricaricare le pile, magari solo per una mezz’ora davanti a uno spuntino goloso ma sano e assolutamente siciliano e in larga parte realizzato con i prodotti della piccola fattoria e dell’azienda di famiglia di Gino Gambino, il patron del locale, che conduce un’azienda agricola di cinquanta ettari dove produce frutta (pere coscie) uva da mosto, olive da olio e ortaggi di vario tipo che, oltre ad essere utilizzati nella cucina dell’agri-bistrot, vengono anche venduti al pubblico insieme ad altri prodotti di qualità come pasta artigianale e biscotti.

La rusticità del luogo non deve far pensare, comunque, a una trattoria o un punto di ristoro alla buona. Marco Piraino sa offrire una cucina semplice ma allo stesso tempo raffinata che esalta i sapori dei prodotti di stagione che sceglie personalmente.

Nel menù di primavera presentato nei giorni scorsi alla stampa di settore, preparazioni in apparenza semplici che trasudano sicilianità grazie all’uso di scorzette di arancia, capperi e cucunci. Nelle sue preparazioni appare spesso l’uovo (insieme a quello di mare dei ricci) che non è sempre di gallina visto che anche quelli di quaglia sono stati proposti in un antipasto.

L’apoteosi della sicilianità nel dessert, campo in cui Marco Piraino si distingue sempre. Nel “Regno delle due Sicilie” la sintesi di Napoli, Modica e Palermo e Catania: un croccante di cioccolato di Modica e arancia, condito con una spuma di babà e un sorbetto al limone. Mai nome fu più azzeccato.

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