Nasce a Contessa Entellina da viti di 30 anni coltivate in biologico in una contrada posta a 450 metri sul livello del mare dal nome suggestivo: Paradiso. Il nome già da solo è di buon auspicio; poi il sole e il vento siciliano, insieme alle tecniche di vinificazione semplici che lasciano fare molto alla natura, fanno il resto. Prima la lunga macerazione sulle bucce (5 giorni) poi la fermentazione spontanea, quindi l’affinamento in acciaio e botte neutro sulle fecce fini per 9 mesi. Infine l’imbottigliamento senza ricorrere ad alcuna filtrazione.
“Camurrìa”, è l’orange wine nato per l’insistenza di Melissa, la consorte di Gunther Di Giovanna titolare della cantina insieme al fratello Klaus, ed è destinato a diventare il prodotto “bandiera” della cantina che si trova alle pendici della riserva naturale di Monte Genuardo, nel cuore della Sicilia occidentale, tra le Doc di Sambuca di Sicilia e Contessa Entellina.
L’orange wine è una tipologia di vino ancora poco conosciuta, nonostante la sua antichissima tradizione. Il suo metodo di vinificazione affonda le radici nell’Europa orientale di seimila anni fa, mentre i vini bianchi a cui siamo abituati, dai colori chiari e limpidi, sono figli dell’era moderna, delle ultime tecnologie e tecniche. Camurria Igp Terre Siciliane, invece, ha il colore arancione pallido e ramato tipico degli orange wine, è fresco, beverino ed espressione del territorio.
Il 6 ottobre è la giornata internazionale dedicata agli orange wine istituita nel 2018 per iniziativa di una wine influencer americana per divulgare la conoscenza su questo stile di vino. Per festeggiare questa ricorrenza, la cantina Di Giovanna – in territorio di Sambuca di Sicilia e da sempre molto attenta alla comunicazione digitale – ha scelto di festeggiare questa giornata con un ristretto gruppo di appassionati, raccontando la nascita di “Camurrìa”.
Spiega Gunther Di Giovanna, proprietario della cantina insieme al fratello Klaus: «Dietro il nome del nostro orange wine c’è una storia curiosa: da diversi anni mia moglie, Melissa, mi ha chiesto sempre più insistentemente di dar vita a un vino naturale. Un’insistenza che a poco a poco si è trasformata in camurrìa (dal siciliano “scocciatura” ndr) ed è così che abbiamo deciso di dargli questo nome».
«Camurrìa – afferma Di Giovanna – si aggiunge ai vini che già produciamo, bianchi, rossi e rosati, e per noi ha rappresentato all’inizio un gioco, quasi una scommessa. Oggi però Camurria è uno dei nostri vini di punta, apprezzati in Italia e all’estero. Un vino che si affina benissimo in bottiglia, che si lascia amare e che sta diventando una bandiera dell’azienda».