La pasta con le sarde, tra storia e leggenda

pasta con le sarde

Il mare quella notte sfoderava i suoi migliori compagni d’avventura: Eolo, Zeus e Thanatos… pioggia, vento e morte avevano preso in balia la nave di Eufemio. Piccoli puntini neri lottavano contro le forze della natura.
Uomini in mare e distruzione erano lo scenario notturno ma, ad un certo momento, gli dei decisero dall’alto di fare continuare l’avventura di Eufemio.
Quale fu il motivo di questa improvvisa clemenza, non si conosce. I sentimenti divini avevano superato le piccole motivazioni umane, quelle del comandante Eufemio e della sua avventura: vendetta, lussuria e smania di potere.
L’alba fu delle più tranquille… Il sole, timidamente appariva e i marinai saraceni sfiancati dalla notte in tempesta, si trovavano sul pontile senza forze per continuare il viaggio. Il cuoco di Eufemio che perorava la causa del suo comandante dovette trovare una soluzione. Ciò che rimaneva di quella notte per sfamare la truppa era ben poco: sarde passate di freschezza dei mari di Mazara, pasta di frumento di Castelvetrano, i pinoli che avrebbero aiutato per eventuali intossicazioni, il finocchietto selvatico che avrebbe coperto il sapore forte, lo zafferano, suo ingrediente preferito di uomo del deserto, avrebbe amalgamato tutti i sapori e i sentimenti che si provavano, ovvero, vendetta, amore e passione verso una donna proibita per il suo comandante,  smania di conquista e giustizia verso gli usurpatori.
Il piatto fu mescolato con tutti gli ingredienti e ne venne fuori “il piatto degli Dei”: la pasta con le sarde. Diede una grandissima energia all’equipaggio che navigò in acque più tranquille da Mazara alla volta di Palermo.

(di Paola Roccoli) Si narra che la pasta con le sarde abbia antiche origini e che sia stata preparata per la prima volta dal cuoco arabo di Eufemio da Messina, comandante della flotta bizantina, a cavallo tra la dominazione bizantina e quella araba, intorno all’anno 800.

Eufemio da Messina, ostile alla dominazione bizantina, cercò di scacciare gli invasori guidando alcuni ribelli, ma venne arrestato ed esiliato con il pretesto di avere amato una suora e di aver cercato di persuaderla a abbandonare i voti.

Eufemio trovò riparo in Africa dove si alleò con i Saraceni e li guidò con spirito di vendetta, alla volta della Sicilia. Proprio quando la flotta, sfinita, si trovava a Mazara del Vallo, più precisamente a Capo Granitola, il nostro cuoco entrò in scena.

Dovendo sfamare gli uomini della nave con ben poco, si trovò a usare gli ingredienti che aveva a disposizione nell’isola. Le sarde non proprio freschissime in quel momento, le unì al finocchietto selvatico per coprire il sapore forte del pesce, la pasta, lo zafferano, fornito dagli stessi Arabi, infine, i pinoli ad evitare qualsiasi forma di intossicazione. Ne venne fuori un piatto di una semplicità e bontà allo stesso tempo, tra i più apprezzati nei secoli a venire in tutta la Sicilia.

Si consumerà anche nelle feste religiose, durante la festività di San Giuseppe e il Venerdì Santo. Per omaggiare l’invenzione di questo piatto, vi invitiamo a visitare Capo Granitola o Torre Granitola, il bellissimo borgo marinaro  il tempo sembra essersi fermato.

Pasta con le sarde

Ingredienti per 4 persone

  • 350 grammi di pasta formato bucatini
  • 2 mazzi di finocchietto selvatico
  • 50 grammi uva passa
  • 50 grammi pinoli
  • 500 grammi sarde
  • 1 spicchio di aglio
  • 100 grammi pangrattato
  • 100 grammi olio d’oliva extravergine
  • 1 bustina di zafferano
  • sale e pepe q.b

Procedimento

Mettete a lessare i finocchietti in abbondante acqua salata. Una volta cotti scolateli e tritateli avendo cura di conservare l’acqua di bollitura.  Soffriggete nell’olio lo spicchio d’aglio tritato e unitevi il finocchietto, l’uva passa, i pinoli e lo zafferano. Mescolate bene per qualche minuto, aggiungendo un mestolo di acqua di bollitura dei finocchietti, in modo da amalgamare tutti gli ingredienti. In ultimo unite le sarde deliscate e fate insaporire il tutto.  A questo punto cuocete i bucatini e scolateli al dente. Intanto in padella tostate il pangrattato con poco olio senza farlo bruciare e per fare ciò è utile mescolare continuamente. Condite la pasta con il condimento e spolverate con sopra la “muddica atturrata”.

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