Valle dei Templi, dai prodotti a marchio Diodoros alle esperienze sensoriali

Alla Valle dei Templi siamo soliti associare storia, arte, archeologia. Ma il Parco dove si trovano i famosi templi è anzitutto un luogo dove si pratica da sempre l’agricoltura. Nei 1300 ettari che costituiscono la base territoriale del Parco archeologico vengono coltivati olivi, viti, pistacchi, mandorli, agrumi e fichidindia. Vi pascolano le capre girgentane (quelle dalle lunghe corna a torciglione) e le api nere sicule. È sembrato, quindi, naturale potere offrire ai visitatori del Parco i prodotti che qui si realizzano sotto un unico marchio (Diodoros) e con un packaging accattivante. Un paniere che quest’anno è stato arricchito di nuovi prodotti tipici del territorio e unici nel loro genere.

Un paniere ricco quello della Valle dei Templi

Nel paniere dei prodotti della Valle dei Templi che portano in etichetta il marchio “Diodoros” (nome scelto per rendere omaggio a Diodoro Siculo, storico greco di Agyrion, l’odierna Agira, autore della Bibliotheca Historica), ci sono tante eccellenze. C’è un olio d’oliva extravergine, un piccante blend di Ogliarola messinese e Biancolilla con sentori di campo, che è anche presidio Slow Food; ci sono i capperi piccini e profumati; non mancano le mandorle di oltre 250 cultivar diverse, che sposano i cugini pistacchi; e poi il miele da ape nera sicula e il vino della Valle, un rosso affinato in barile, blend Igt da Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, coltivati ai piedi del tempio di Giunone e affinato in rovere, realizzato dalla Cva di Canicattì. Si aggiungono infine gli agrumi che danno succhi profumati, ma anche bucce candite e polveri che insaporiscono i piatti, e i fichidindia dolcissimi, che presteranno i loro fiori alle tisane.

Il paniere si è arricchito ultimamente dei legumi antichi e dei profumi delle erbe aromatiche e dei condimenti: rosmarino, timo, alloro, salvia, origano e peperoncino. Il paniere enogastronomico accoglie anche un formaggio di latte di capra girgentana e caglio vegetale di carciofo, il Cynara, che porta il nome di una ninfa, e una tavoletta di cioccolato modicano, che incontra l’olio e le foglie di alloro Diodoros. Il cioccolato Sabadì, però, non porterà il marchio “Diodoros” ma quello del Parco Valle dei Templi. In autunno, poi, è previsto il debutto della prima pasta di grani antichi della Valle dei Templi.

Il progetto è iniziato già da qualche anno, ma adesso si arricchisce di esperienze sensoriali pensate per i visitatori che potranno andare oltre all’acquisto dei prodotti che vengono venduti nei bookshop gestiti da CoopCulture nella Valle dei Templi ma anche on-line (www.diodoros.shop.it). 

Le nuove “esperienze sensoriali”

Per i visitatori del famoso sito archeologico sono adesso disponibili nuove esperienze che permettono loro di scoprire la Valle dei Templi di Agrigento da un diverso punto di vista. Così Casa Barbadoro, casa rurale recuperata all’interno del Parco, sarà il luogo deputato allo studio, alla preparazione, all’esposizione e alla vendita dei prodotti “Diodoros”; sempre qui si farà conoscenza con le eccellenze, i produttori, i sapori e gli odori. Ma non ci si ferma qui.

CoopCulture ha ideato visite guidate nella Valle alla chiaror della luna, che si chiuderanno con degustazioni di prodotti; percorsi di scoperta della Villa Romana di Realmonte, chiusi da un bicchiere di vino Diodoros a pochi passi dal mare; e infine l’esperienza straordinaria della raccolta nei campi con i contadini, il recupero di pratiche antiche, un viaggio di conoscenza e selezione, fino al concreto utilizzo dei prodotti. In programma la raccolta di mandorle e pistacchi ad agosto, la vendemmia a settembre, la raccolta delle olive ad ottobre e dello zafferano a novembre.

Il progetto Diodoros per il sociale

Diodoros è anche un progetto innovativo di sostenibilità ambientale che permette di utilizzare terreni e spazi incolti del grande Parco archeologico, liberi da reperti e immuni da campagne di scavo, affidandoli sia a cooperative e aziende del territorio, che a realtà del Terzo settore che impiegano giovani problematici. Sono nati così veri professionisti dei prodotti che oggi possono contare su una base di alta qualità, un branding riconoscibile, un marchio collettivo registrato, con un disciplinare rigoroso, nato per olio e vino, poi esteso anche a miele, mandorle e pistacchi, capperi, erbe aromatiche e spezie, marmellate e confetture, creme dolci, succhi, legumi.

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