Comfort food, ossia cullarsi con il cibo del ricordo

Comfort food, ossia “cibo di conforto”, è quel piatto, quella colazione, quella torta, quello spuntino a cui ritorniamo in un momento di stress o tristezza e che, grazie al legame psicologico tra esso e la nostra vita, sortisce in noi un effetto rassicurante e riporta serenità al nostro animo. Di seguito la ricetta della pasta con le sarde.

Il più delle volte si tratta di qualcosa che abbiamo mangiato tante volte nella nostra vita (tanto da creare appunto un legame psicologico)  ed è spesso associato all’infanzia, fase della vita in genere più serena e spensierata perché i nostri genitori si occupavano di noi. L’espressione si ritiene sia stata coniata nel 1966, quando fu usata in un articolo del quotidiano americano Palm Beach Post sull’obesità, in cui spesso giocherebbe un ruolo il bisogno di trovare nel cibo, ed in special modo nel “comfort food”, un appagamento ad un vuoto interiore. Ma da allora, fatti salvi i casi di problematiche particolari, l’espressione ha cambiato accezione per fare semplicemente riferimento ad un momento in cui vogliamo coccolarci e cullarci nel ricordo attraverso il cibo.

Dato che il comfort food ci riporta ad un’abitudine del passato, si tratta quasi sempre di un prodotto di semplice realizzazione o facilmente reperibile, come può essere per un siciliano un cannolo in pasticceria.

Inoltre, può tattarsi di un cibo che riveste un particolare significato per una singola persona o all’interno di una famiglia (una sorta di equivalente alimentare del “lessico famigliare” della Ginzburg) o può fare riferimento ad un’abitudine alimentare tanto diffusa in un contesto più ampio da poter parlare di un comfort food nazionale: è il caso delle già ricordate madeleine, o anche del vegemite per l’Australia, il brunost per la Norvegia o la torta di mele per gli Stati Uniti.

È interessante notare inoltre come talvolta divenga irrinunciabile e quasi identificativo per una nazione un prodotto alimentare in genere considerato poco gradevole per i pochi stranieri che lo hanno provato, come è appunto il caso di vegemite e brunost, che nascono addirittura come ulteriore lavorazione di scarti di preparazione di altri prodotti (rispettivamente la birra e i latticini): il comfort food arriva così ad assumere un valore di memoria storica, di un’epoca in cui le difficoltà economiche o di approvvigionamento imponevano di non buttare nulla.

In italia è difficile poter menzionare un comfort food: se il consumo quotidiano di pasta infatti è fortemente identitario, è pur vero che ogni regione ha un suo tipico modo di prepararla o di condirla. Per quanto riguarda la Sicilia, un piatto semplice, realizzato con ingredienti tipici e molto diffuso, tanto da poter appunto essere considerato un comfort food, è la pasta con le sarde, menzionata fra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Pasta con le sarde

Ingredienti per 4 persone

  • 500 gr di bucatini
  • 1 cipolla bianca
  • 30 gr di pangraggato
  • due cucchiai di uvetta
  • due cucchiai di pinoli tostati
  • 500 gr finocchietto selvatico  
  • 4-5 cucchiai di olio d’oliva extravergine
  • 500 gr di sarde

Portare a tostatura il pangrattato in padella, con due cucchiai d’olio. Quando diventa brunastro, togliere dalla padella; mettere il finocchietto in acqua bollente per 10 minuti, poi scolare e tagliare. Sbucciare e tagliare la cipolla a fette; per quando riguarda le sardine, se avete comprato quelle in lattina o vetro tagliuzzare semplicemente, altrimenti prima pulirle e tagliarle a metà.

A questo punto, si può mettere sul fuoco la pentola per la pasta e contemporaneamente preparare il condimento.

Mettere in una padella, ben grande e profonda, la cipolla con due-tre cucchiai d’olio, soffriggere fino a quando diventano lucide (poco prima che s’imbruniscano), aggiungere circa metà delle sardine e mantecare per un paio di minuti, a fuoco lento; aggiungere poi il finocchio, continuare a cuocere e mescolare per 5 minuti; aggiungere gli altri ingredienti (pinoli, uvetta, il resto delle sardine) e continuare a cuocere mescolando di tanto in tanto per qualche minuto, sempre a fuoco lento. Quando la pasta sarà pronta, scolarla e versarla nella padella per amalgamarla per bene con gli ingredienti e servire.

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