(di Redazione) Chi non muore si rivede. Accade alle persone, ma questa volta è successo a un vino. Parliamo del Feudo dei Fiori di Mandrarossa ben noto ai frequentatori di ristoranti e buone trattorie che hanno superato abbondantemente gli anta.
Chi ha più che qualche filo d’argento tra i capelli, infatti, non potrà non ricordare un vino da tavola bianco che portava il nome di una delle più belle contrade di Menfi.
Il Feudo dei Fiori prodotto da Settesoli, all’epoca una delle più grandi cantine sociali della Sicilia, debuttò all’inizio degli anni ’80, con un uvaggio di Inzolia in blend con altre varietà autoctone. Fu il primo vino bianco prodotto dalla coop con sede a Menfi per il canale Horeca che, dopo la nascita di Mandrarossa nel 1999, è entrato all’interno del portfolio del nuovo brand diventandone una delle punte di diamante.
Dopo 20 anni, l’etichetta che racchiude in sè la storia e l’evoluzione di Mandrarossa torna con una release celebrativa dei traguardi raggiunti e dell’identità del brand profondamente legato alle tradizioni e al territorio della Sicilia Sud Occidentale e al tempo stesso impegnato nella ricerca e nella sperimentazione.
La produzione di 20 mila bottiglie commemorativa della storia del marchio Mandrarossa propone un uvaggio rinnovato che vede, per l’annata 2018, un affascinante blend di Vermentino, Sauvignon e Chardonnay e porta in etichetta il marchio Terre Siciliane Igp.
Le uve vengono raccolte nel mese di agosto da vigneti ubicati ad un’altitudine di 80-130 mt slm. I terreni, dalla composizione prevalentemente sabbiosa, contribuiscono a delineare il profilo aromatico di questo vino che intreccia intense note floreali con sentori minerali e salmastri.
Al bicchiere si presenta con un brillante giallo paglierino con sfumature che virano al verde. Al naso spiccano le note agrumate e floreali che ricordano i fiori di acacia e la melissa. Il palato è un connubio di vibrante acidità e sentori minerali e sapidi. Eleganza e piacevolezza delineano la finezza di questo vino di buona persistenza.
E così Feudo dei Fiori Terre Siciliane Igt, rinnovato nell’estetica e nell’uvaggio, volgendo lo sguardo ai vitigni internazionali, ritrova oggi la piacevolezza e l’intensità dei suoi esordi.