In occasione di questa Pasqua non possiamo stare in numerosa e piacevole compagnia riuniti intorno per il classico pranzo della tradizione, ma nulla ci vieta di immaginare abbinamenti e sposalizi armoniosi a tavola. Un suggerimento arriva dal giovane ma già esperto chef Riccardo Cilia, di Comiso, nel ragusano, dove da anni gestisce il ristorante di famiglia “Il tocco d’oro”, che ha scelto una delle etichette più allettanti dei Vignaioli Ramaddini, cantina gestita dall’imprenditore Carlo Scollo, ubicata coi suoi vigneti nel territorio di Marzamemi, nel Siracusano.
Ne è venuto fuori un ottimo e gustoso spunto che se è andato bene per il pranzo di Pasqua potrà andare bene anche per le prossime domeniche di primavera.
Con il suo piatto Agnello con piselli novelli, cipollotto glassato e cialda di pane soffiata, lo chef Cilia ha voluto mantenere viva la tradizione di questa carne pregiata tipica delle feste pasquali, con cui si sposa benissimo il Note Nere biologico, da Cabernet Franc in purezza. «Ho pensato ad una versione attuale e rivisitata delle focacce impanate tipiche del periodo di Pasqua – spiega lo chef – con agnello stufato a pezzettoni, piselli e cipollotto. I cipollotti sono stati cotti in una soluzione leggermente agrodolce, che sgrassa il sapore dell’agnello, mentre la cialda è creata da pane raffermo, soffiato proprio per ricordare la crosta della focaccia».
Alberto Rossi, sommelier professionista Ais definisce armonioso, elegante e di carattere l’abbinamento: «L’etichetta che abbiamo scelto per accompagnare la portata – spiega il sommelier – si abbina molto armoniosamente alle nuances cromatiche della preparazione dello chef, che vertono sui verdi e richiamano i colori dei vigneti dell’altopiano di Noto, dove nascono le uve di Note Nere da Cabernet Franc. Il vitigno internazionale, perfettamente integrato nel terroir del Val di Noto, nelle sue note vegetali ricorda la macchia mediterranea, il frutto al naso è succoso e rotondo e la vena sapida è influenzata dalle brezze marine dei due mari, Jonio e Mediterraneo. I sentori vegetali e fruttati sposano i profumi erbacei della carne e la tendenza dolce e aromatica delle verdure. I tannini accentuati contrastano la succulenza e la tendenza dolce del piatto. Infine, la lunga nota balsamica bilancia la persistenza aromatica della preparazione. In bocca l’alcol del vino e la buona struttura asciugano il palato e invitano ad un nuovo assaggio».
Cinquemila sono le bottiglie di questo Cabernet prodotte dalle cantine Ramaddini. La prima annata di produzione risale al 2008. L’affinamento avviene per l’80% in silos d’acciaio per 12 mesi, 20% in tonneau per altri 12 mesi ed in bottiglia per 3 mesi.
«Tutti noi imprenditori vitivinicoli, ma crediamo l’intero comparto economico italiano, speriamo che questa pausa di Pasqua rappresenti finalmente il giro di boa che ci porterà all’uscita dal tunnel», dice con ottimismo Carlo Scollo, uno dei due soci della cantina Ramaddini e delegato per la Sicilia orientale della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. «Abbiamo attraversato e stiamo attraversando una crisi senza precedenti – prosegue Scollo – ma non dobbiamo mai dimenticare che le nostre produzioni agroalimentari sono la vera ricchezza da cui ripartire e su cui si basa l’intero indotto del comparto. A testimonianza di ciò – conclude l’imprenditore – abbiamo voluto proporre a modo nostro la celebrazione enogastronomica della Pasqua, con un piatto di un giovane e quotato chef siciliano, che ringraziamo, ed abbinandoci una delle nostre etichette più apprezzate e degustate da clienti, appassionati e wine lovers. Siamo certi che sia il piatto che il calice con il nostro Note Nere da Cabernet Franc avranno il sapore della speranza».