Mastercheffa, al secolo Stephanie Cabibbo, forma nuovi food blogger

food-blogger

Trasformare il food blogging in una professione. Ci tenteranno i 24 allievi (su un centinaio che avevano fatto richiesta) che da ieri partecipano a Ragusa alla prima edizione del corso professionale gratuito per food blogger nato dalla collaborazione tra il noto sito web GialloZafferano.it (gruppo Mondadori), leader del mondo del food in Italia, e la storica Pasticceria Di Pasquale di Ragusa che trasforma le sue sale interne in aule speciali per questo appuntamento formativo assolutamente innovativo per la Sicilia.

I partecipanti provengono da tutta la provincia di Ragusa e da diversa formazione “culinaria”. D’altronde è proprio la specificità di ognuno, la propria individualità, l’aspetto su cui il corso punterà maggiormente: solo una personalità decisa, definita, riconoscibile, può infatti farcela in un mondo fisico e virtuale dove la competizione è altissima e l’offerta molto variegata.

La docenza è affidata alla food blogger Stephanie Cabibbo, creatrice di “MasterCheffa” uno fra i blog più seguiti della piattaforma Giallozafferano, che sarà affiancata per gli aspetti più tecnici, utili ad ottenere visibilità sul web, dagli esperti del team di Altervista che curano la piattaforma di Gz.

Per questa prima edizione, gli allievi sono tutti lavoratori disoccupati, requisito richiesto da Formatemp – il fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione – che finanzia questa prima edizione del corso completamente gratuito per i partecipanti. Non a caso, obiettivo del corso è proprio quello di trasformare una passione in una vera e propria un’attività retribuita (anche se è difficile crederlo, considerato quanto vengono oggi sottopagati i giornalisti, categoria che più altre somiglia ai blogger).

Per avere successo (e si spera anche guadagni) , secondo la food blogger Cabibbo, è importante rispettare alcune regole: «L’aspetto essenziale oggi per differenziarsi nel web – spiega – è lavorare sulla propria personalità, a partire dalla scelta del proprio nome, ma anche dall’idea di cucina che si vuole portare avanti. La parola d’ordine per il successo è avere le idee chiare sui propri punti di forza, che possono essere la capacità di fotografare il cibo o il modo di raccontare la propria cucina, e costruire su di loro la propria identità che sarà così chiara, riconoscibile e identificabile».

Le prime lezioni del corso, che ha una durata complessiva di 80 ore, sono state dedicate alla parte più teorica, ma ben presto si passerà alla fase pratica, con sezioni di approfondimento dedicate alla food photography, al videomaking, allo storytelling ed al personal branding.

Articolo precedenteProssimo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *