Carnevale in Sicilia, non solo dolci ma anche i piatti “pesanti” del giovedì grasso

(di Vanessa D’Acquisto) Se si parla di Carnevale, non si può parlare dei numerosi dolci tipici del periodo. Ma la tradizione gastronomica della Sicilia non manca di presentarci un menù completo per il periodo.

Ad ogni porcu veni lu so Carnilivari, è il maiale, infatti, il protagonista del menù di Carnevale. Si inizia con i maccarruna cu lu sucu di maiale, il sugo fatto con le cotenne, i pittinicchi, la salsiccia di maiale. Se preferite mangiarli alla catanese, potete abbinare la pasta che’ cincu pittusa, dei maccaroni con cinque buchi (di cui uno grande centrale) ideali per trattenere il sugo, tipici della festa. A Ragusa i maccarruna si fanno ‘nciliati, cioè conditi con la ricotta, ma anche i ravioli con la ricotta e la maggiorana.
A Modica si prepara il minestrone del giovedì grasso, una zuppa di patate, fave secche sgusciate, cipolla prezzemolo e lardo di maiale privato della cotenna e tagliato a pezzetti.
Si prosegue naturalmente con la salsiccia aromatizzata con i semi di finocchio che, in varie zone della Sicilia durante le feste di piazza, viene arrostita e poi offerta alla popolazione. Altra pietanza del Carnevale è il sanguinaccio, il sangue di maiale bollito condito con il cioccolatto e la zucca candita.

Prima di passare ai dolci di Carnevale, però, è necessario, come suggerisce Giuseppe Pitrè, mangiare del finocchio che toglie il sapore di grasso animale.

L’elenco dei dolci è lungo e noto a molti: chiacchere, zeppole di riso, crespelle, la pignoccata, le teste di turco (di Scicli e di Castelbuono), latte fritto, favoli di ricotta, tartanelli a la Marinisi (tipici di Marineo), gigi (o giggi) eoliani. Quest’ultimi sono dolci tipici delle isole Eolie, simili alla pignoccata, ma con la differenza che vengono passati nel vino cotto.

Gigi (o Giggi) eolianigigi-di-carnevale

Ingredienti

500 gr di farina 00
100 gr di strutto
75 gr di zucchero
2 tuorli d’uovo
mezzo bicchiere di vino bianco o Malvasia

Per decorare
1 bicchiere di vino cotto bianco
zucchero a velo o cannella o codette colorate (a piacere)

Preparazione

Disponete la farina a fontana insieme allo zucchero e iniziate a impastare aggiungendo lo strutto, i tuorli d’uovo e il vino bianco. Lavorate fino ad ottenere un impatto omogeneo e compatto. Lasciatela riposare per circa quindici minuti. Formate poi di bastoncini che taglierete a pezzetti di circa 1,5 cm l’uno. Friggete in abbondante olio caldo. Appena saranno dorati, toglieteli dall’olio e lasciateli scolare sulla carta assorbente. In un tegame fate riscaldare il vino cotto e versate i gigi e mescolate per un paio di minuti. Adagiateli su di un piatto e spolverate a vostro piacere con zucchero a velo, cannella o codette colorate.

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