SUM, a Catania il nuovo ristorante dove si pratica la “cucina per il prodotto“

Sum Lenticchie di Ustica e Cozze

(di Redazione) Pochi ingredienti, due o tre al massimo, che si trasformano in esplosioni di gusto grazie all’estro ed allo studio dello chef.

Davide Guidara, infatti, alla conoscenza profonda della materia prima unisce un processo di ricerca e lavorazione di cui ogni ingrediente è protagonista. 

Questa è in sintesi l’offerta gastronomica di SUM, il nuovo ristorante che si trova a Catania, all’interno del complesso Romano Palace Luxury Hotel, il primo cinque stelle di lusso di quest’area della Sicilia.

Sum chef Davide Guidara
il giovane chef Davide Guidara

«In Sicilia – spiega Davide Guidara – la tradizione popolare esprime molto bene il concetto che io porto nella mia cucina; un proverbio popolare dice, infatti, che u supecchiu è comu o mancanti, nel senso che saper dosare e scegliere è un’arte difficile. È proprio quella che noi mettiamo al centro della nostra cucina».

E così eliminando il superfluo, la cucina di SUM lavora per sottrazione, tornando prepotentemente alla valorizzazione della materia prima, instaurando un nuovo concetto di cucina, passando da “una cucina di prodotto” a “una cucina per il prodotto”.

Il concept architettonico

Il progetto del ristorante è stato sviluppato insieme allo stesso chef Davide Guidara, dando vita ad una sala gourmet da cui gli ospiti hanno visivamente “accesso” diretto alla cucina mediante la realizzazione di un taglio sulla parete che divide i due ambienti, creando un’interazione tra lo chef, la sua brigata e gli ospiti, che possono così vivere appieno l’esperienza.

Sum la brigata
la brigata di cucina del SUM

Lo chef

Classe 1994, Davide Guidara ha una storia da enfant prodige della cucina italiana: a 25 anni vanta già esperienze in ristoranti di altissimo livello in Italia e all’estero. È giovanissimo quando decide quale sarebbe stata la sua strada: ad appena 9 anni, comunica alla famiglia la scelta di diventare cuoco.

È così che inizia quel percorso che lo condurrà in Sicilia nel 2016, dopo la formazione all’istituto alberghiero di Castelvenere e anni di lavoro passati nelle cucine di Raffaele D’Addio, Nino Di Costanzo, Alfonso Laccarino, Michel Bras e Renè Redzepi.

Il 2016 inizia la sua avventura all’Eolian Milazzo Hotel che lo porterà a confrontarsi con un pubblico ampio presso cui riscuote curiosità e interesse; nel 2017 vince il Premio “Best in Sicily 2017” nella categoria “Miglior ristorante”.

L’amore per la terra trasmesso dai nonni contadini vibra grazie alla personalità carismatica dello chef e le esperienze internazionali si riflettono in ogni piatto che rappresenta la perfetta sintesi tra tecnica ed estro creativo riuscendo, così, a condurre l’ospite in un viaggio verso mete nuove ed inesplorate.

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