Una variante della tradizionale arancina che strizza l’occhio ad Halloween

(di Alessandro Iannelli) L’origine di Halloween si fa risalire alla festa celtica Samhain, antica di due millenni, che cadeva fra il 31 ottobre ed il 1° novembre. Essa celebrava gli ultimi raccolti e l’inizio dell’anno, periodo in cui si riteneva che si aprisse una breve finestra tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Il nome deriva dall’antico inglese All Hallows’ Eve, “vigilia d’Ognissanti” e si lega alla decisione di papa Gregorio IV, nell’835, di fissare al primo di novembre la commemorazione di tutti i santi (forse proprio per sovrapporla al pagano Samhain). Gli immigrati irlandesi portarono Halloween negli Stati Uniti, dove la rutabaga (tubero simile alla rapa, ma più grande) intagliata per farne una lanterna e allontanare gli spiriti maligni fu sostituita dalla zucca, ampiamente disponibile e più versatile.
Halloween, festa tradizionale oltreoceano, sta lentamente penetrando anche in Europa, non senza una certa opposizione anche delle istituzioni: ad esempio qualche anno fa la Rai chiese ai suoi presentatori di non dedicarle spazio, in quanto estranea alla nostra cultura. Vi sono tuttavia delle affinità con tradizioni di casa nostra: Pitrè registra in Sicilia un antico uso legato alla “Festa dei Morti”, quando i bambini, la notte che precedeva il 2 novembre, lasciavano negli angoli della casa scarpe vecchie, per trovarle il mattino dopo colme di dolcini, dono dei defunti.
Le zucche sono state protagoniste in passato, in diverse regioni italiane, di riti molto simili a quelli di Halloween: svuotate, intagliate a forma di teschio e illuminate da una candela, oppure riempite di vino o vivande, venivano poste fuori casa la vigilia del 2 novembre per assicurarsi la benevolenza dei morti nella “loro” notte. Difficile dire se vi sia un legame fra i nostri usi apotropaici e quello di origine celtica o se solo corressero paralleli. Di entrambi comunque è protagonista la zucca e cogliamo pertanto l’occasione per proporvi un modo originale di combinare questo ortaggio con un preparazione tipica siciliano, l’arancina.

Arancine alla zucca

Ingredienti per 12 arancine

600 gr di riso tipo Roma
500 gr di zucca rossa già ripulita di buccia, semi e filamenti
300 gr di scamorza affumicata
4 uova
200 gr di olive nere
1 cucchiaio raso di brodo granulare
olio per frittura
4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva
pangrattato q.b.
sale q.b.

Tagliate la zucca a cubetti e fatela cuocere in un tegame in cui avrete versato 4-5 cucchiai di olio d’oliva. La cottura andrà eseguita a fuoco lento per circa 15 minuti, durante cui aggiungerete un pizzico di sale e il dado granulare. Mescolate di tanto in tanto e a cottura terminata, frullate e mettete da parte.
Preparate adesso 4 ciotole: una ciascuna per la farina, il pangrattato, la scamorza fatta a piccoli cubetti e le 4 uova sbattute. Cuocete il riso e a cottura ultimata, mescolate circa la metà della purea di zucca con il riso. A questo punto passate alla creazione delle arancine. Per ogni arancina dovrete prendere un pugno di riso, premere al centro e in questo spazio porre n po’ di purea di zucca e qualche cubetto di scamorza; quindi “tappare” con un altro po’ di riso e, per ciascun arancina, procedere come segue: passare nell’uovo, nella farina, di nuovo nell’uovo, nel pangrattato e poi immergere l’arancino nell’olio di frittura bollente, fino alla doratura (ci vorranno circa 5 minuti).
…E le olive nere?, vi chiederete. Denocciolate e fatte a pezzettini di forma quadrata, triangolare o circolare, potranno essere applicate ben premute sugli arancini a disegnare delle faccine a mo’ di “zucca di Halloween”.

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