Da Cantine Pellegrino il nuovo format “La Cucina delle isole”

la cucina delle isole

(di Redazione) L’hanno chiamato La cucina delle isole. Si tratta del nuovo format lanciato da Cantine Pellegrino, lo storico marchio del vino siciliano per celebrare Pantelleria e Favignana.

Due gli appuntamenti gourmet con cui Cantine Pellegrino vuole rendere omaggio alla tradizione gastronomica delle isole siciliane della costa occidentale.

Entrambi si svolgeranno presso le Torri Pellegrino, testimonianza di archeologia industriale. Erano i silos dove veniva stoccato il vino, oggi sapientemente ristrutturati secondo i dettami del design minimalista sono lo spazio dedicato alla cucina d’autore. Dalle grandi vetrate gli ospiti possono ammirare il panorama mozzafiato dello Stagnone e delle isole Egadi.

Domenica 31 marzo ci sarà il pranzo “Cappero!”, ideato da Mario Puccio, chef del ristorante I Giardini dei Rodo di Pantelleria.

Il secondo appuntamento è per mercoledì 8 maggio. Questa volta ci si vede per la cena “Sfumature di tonno rosso”, curata dallo chef Francesco Balzani del ristorante Sottosale di Favignana.

Nel menu dedicato a Pantelleria, percorso degustazione per assaporare i piatti tipici e le specialità della piccola isola vulcanica al prezzo di 50 euro a persona, vengono proposte alcune delle specialità più rappresentative di Pantelleria come i ravioli amari e la delicatissima tumma (formaggio locale), a testimonianza della vocazione contadina dell’isola.

Produzioni d’eccellenza di Pantelleria sono il cappero e l’uva zibibbo, simbolo di fatica e pazienza di una agricoltura eroica fatta di terrazzamenti per strappare terra alla roccia. I suoli vulcanici conferiscono unicità ai frutti di questo lembo di terra d’Italia rivolto all’Africa.

Un’altra tipicità è il pesto pantesco (ammògghiu), condimento a base di pomodoro crudo, olio d’oliva, aglio, capperi, basilico, mandorle, mentuccia, origano e peperoncino, con cui si condiscono bruschette, pasta e anche i secondi a base di pesce. Molto apprezzati anche l’origano e l’olio extravergine ricavato dalla raccolta a mano delle olive biancolilla che crescono su piante basse sferzate dal vento.

Il mare regala invece pesce azzurro, polpi, gamberi e calamari. Buonissimo il totano locale di cui i panteschi vanno ghiotti. Per chiudere in dolcezza i celebri baci, delle croccanti cialde fritte a forma di ruota e ripiene di ricotta.

Per esaltare i piatti della cucina pantesca proposti in menù, lo chef Mario Puccio ha appositamente studiato i migliori abbinamenti, per ogni portata, con le etichette di Cantine Pellegrino.

Protagonisti indiscussi i vini prodotti con lo zibibbo di Pantelleria, uva dolce e aromatica, coltivata ad alberello su terreni scoscesi, duri da lavorare e sferzati dal vento. Una pratica agricola considerata eroica e riconosciuta patrimonio dell’Unesco. In degustazione Gibelè, bianco secco e fresco, con intensi profumi di gelsomino e Nes, passito pluripremiato e punta di diamante della produzione di Cantine Pellegrino a Pantelleria. Le uve sono essiccate al caldo sole d’estate su graticci di canne e girate a mano grazie al paziente lavoro dei viticoltori panteschi. Un grande vino da dessert, abbinato ai baci panteschi, per chiudere in dolcezza il primo appuntamento gourmet di primavera. 

Prenotazione obbligatoria: 0923 719970/80 o via email pubblicherelazioni@carlopellegrino.it

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